Attentato a Tel Aviv e immigrazione illegale in Israele
Sintesi personale
Lunedì in un attacco un donna,26 anni, è stata pugnalata a morte e altri due sono rimasti feriti in un incrocio alla West Bank,poche ore dopo un soldato israeliano è stato accoltellato da un uomo palestinese in una stazione ferroviaria a Tel Aviv .
Le vittime si aggiungono ai quattro israeliani uccisi in due attacchi terroristici a Gerusalemme nel corso degli ultime settimane . Dopo che gli agenti di polizia hanno ucciso Khayr al-Din al-Hamdan a Kafr Kana , centinaia di manifestanti hanno combattuto con la polizia, lanciando pietre e bombe incendiarie. Domenica scorsa un ebreo è stato ferito da una folla inferocita nella città araba israeliana di Taibeh.
Sembra che questi attacchi stiano cominciando a erodere il senso di sicurezza che la maggior parte degli israeliani ha vissuto per diversi anni. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha commercializzato da anni la sua immagine come un leader forte, ma ora i terroristi lo hanno sfidato così come la destra del suo governo gli sta dando la colpa per l'impotenza di fronte al terrore.
Questa serie di incidenti ricorda da vicino quello che è successo in Cisgiordania, Gerusalemme e all'interno della Linea Verde esattamente un anno fa : un'ondata di attacchi coordinati dove diversi palestinesi, la maggior parte di loro non affiliati con un particolare gruppo terroristico ,hanno attaccato i civili israeliani e membri delle forze di sicurezza.
La differenza è principalmente riconducibile alla crescente importanza dell'elemento religioso del conflitto israelo-palestinese. La tensione che circonda il Monte del Tempio e la paura palestinese che Israele unilateralmente ne modifichi lo status quo , nonostante le smentite del governo alimenta costantemente le fiamme. Questa paura è alimentata dalla propaganda di Hamas e della Jihad islamica.
L'Autorità palestinese, nonostante gli attacchi quasi pavloviani da parte di alcuni membri del governo, non è ancora coinvolta. Fonti militari israeliane operano in una stretta collaborazione con le forze PA, e il leader dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas ' ha emanato direttive inequivocabili per prevenire atti di terrorismo.
Nei prossimi giorni i ministri rilasceranno dichiarazioni accusando il sistema educativo palestinese di incitamento e convocando riunioni di emergenza sulla situazione della sicurezza .
Quello che non sarà menzionato sarà il perchè Israele ha permesso che accadano tali attacchi . Rapporti preliminari indicano che l'uomo palestinese che ha accoltellato il soldato è un residente di Nablus.illegalmente in Israele
Il problema non ha nulla a che vedere con i circa 50.000 lavoratori che entrano in Israele con i permessi di lavoro rilasciati a loro dopo un controllo di sicurezza (ulteriori 25.000 palestinesi lavorano legalmente all'interno di insediamenti in Cisgiordania). Il rischio potenziale di questo gruppo è trascurabile. Il rischio ha a che fare con i 30.000 a 40.000 palestinesi che lavorano illegalmente all'interno della Linea Verde.
La stragrande maggioranza di questo gruppo entra in Israele per guadagnarsi da vivere,ma poichè questi lavoratori non sono sottoposti ad un controllo di sicurezza e non sono controllati dal governo, e non sono stati costretti a identificare i loro datori di lavoro, non vi è quasi nessun modo per prevenire gli attacchi terroristici da parte di persone che soggiornano in Israele illegalmente
Ai ministri che promettono una mano pesante sul terrorismo , sarebbe doveroso chiedere loro dove erano quando avrebbero potuto essere emanate leggi per regolare l'impiego dei residenti illegali assicurandosi che tali leggi fossero applicate. Palestinesi che non sono autorizzati a essere nel paese arrivano in Israele, grazie al contributo dei cittadini israeliani. Né i datori di lavoro di queste persone soggiornanti illegalmente, né coloro che lucrano su ciò , stanno pagando un prezzo per la loro attività criminale
Non ci vorrà molto prima una generale atmosfera di panico pubblico prevalga . La domanda è: perché lo stato e l'establishment della difesa non prendono le misure necessarie che potrebbero ridurre il rischio.
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