Il coraggio delle donne curde contro l'ISIS.Aiutate Kobanê!

Il coraggio delle donne curde contro l'Is non può essere ignorato e "messo da parte" o  "strumentalizzato": lasciamo ai politici il loro cinico gioco



Aiutate Kobanê!
Di vari collaboratori
10 ottobre 2014

Fate pressione sui vostri governi affinché evitino un massacro a Kobanê e una nuova escalation della Guerra civile in Turchia!
Per favore firmate la petizione sul link:
https://www.change.org/p/tbmmresmi-insani-ve-askeri-yardım-için-kobaniyekoridoraç
Con 500.000 abitanti che per lo più fuggiti da altre zone della Siria, la città di Kobanê nella regione curda della Siria, (“Rojava), è sotto l’assedio dell’organizzazione terrorista fino da metà settembre. Kobanê è sotto attacco dai fronti Est, Ovest, e Sud. Appena pochi chilometri a nord c’è il confine con la Turchia.
L’ISIS ha massacrato civili nelle regioni che occupa, ha venduto nei mercati molte donne come schiave. Scappando da un probabile massacro, circa 65.000 persone di Kobanê sono fuggite nella città di Suruc in Turchia e nei villaggi vicini. Alcuni di loro si sono rifugiati nelle case dei loro parenti in Turchia; altri sono stati sistemati nei municipi, in luoghi con un edificio vuoto, e in tende fornite dalle locali municipalità, senza alcun aiuto dal governo centrale turco. Mentre l’inverno si avvicina, un disastro umanitario è invitabile.
Kobanê è uno dei tre distretti della Rojava che ha dichiarato l’autonomia democratica in Siria. Gli altri due distretti sono Efrîn e Cezirê. Questi tre distretti sono autogovernati da assemblee locali composte dai rappresentanti dei gruppi etnici e religiosi come Arabi, Turkmeni, Ceceni, Yazidi e Cristiani e anche da Kurdi. In quanto tale, la Rojava è un raggio di speranza in Medio Oriente per un’esperienza di autogoverno basata sul pluralismo laico, uguaglianza di genere e autonomia democratica, e anche sulla solidarietà dei popoli.
Ci sono serie affermazioni che lo stato turco stia aiutando l’organizzazione ISIS fornendole addestramento, armi, e appoggio logistico. Molti testimoni oculari dicono che i militari stanno fornendo clandestinamente munizioni all’ISIS e che ai suoi militanti feriti viene fornita assistenza medica negli ospedali turchi sul lato turco del confine. Si afferma anche che ci sono campi in Turchia che forniscono addestramento militare ai militanti dell’ISIS.
I militari e la polizia turca sono intervenuti brutalmente e ripetutamente contri i pacifici dimostranti curdi della Turchia e contro i rappresentanti del partito politico che protesta lungo il confine, contro l’ISIS. Se Kobanê cadrà nelle mani dell’ISIS, ci sarà un massacro di civili nella città. Allo stesso tempo, la caduta di Kobanê significa un grave indebolimento o anche la fine dell’esperienza del sistema dei distretti della Rojava, come esempio di autogoverno di vari gruppi etnici e religiosi.
La caduta di Kobanê avrà anche più ampie conseguenze umanitarie. Negli scorsi due anni si sono svolti colloqui di pace in Turchia tra il leader del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan e i funzionari dello stato turco. In questo periodo, entrambe le parti hanno promesso di non fare ricorso alle armi, e finalmente per la prima volta nel lungo periodo della guerra civile di 30 anni che è costata la vita a circa 40.000 persone, non ci sono state vittime.
Tutti quelli che controllano il processo di pace da vicino sanno che la caduta di Kobanê metterà fine alla tregua. E’ estremamente probabile che il PKK riterrà responsabile la Turchia del crollo del sistema dei distretti nella Rojava per aver aiutato l’ISIS, e quindi la guerra civile in Turchia subirà una nuova escalation che provocherà altre migliaia di vittime. In Turchia le dimostrazioni di disobbedienza civile in tutte le città curde grandi e piccole hanno finora già provocato 35 vittime in due giorni, e molte di queste sono state causate dalla brutalità della polizia e delle bande di fascisti sostenitori dell’ISIS sparano sui dimostranti.
Pensiamo che la preoccupazione principale dovrebbe essere evitare un massacro analogo a Kobanê e una nuova escalation della guerra civile, nuove vittime e nuovi dolori che la accompagnerebbero.
Allo scopo di evitare tutte queste conseguenze, chiediamo alla comunità internazionale di insistere a fare queste richieste e a esortare i loro governi nazionali e le organizzazioni internazionali di agire per realizzarle.
° La Turchia dovrebbe aiutare in l’organizzazione ISIS in nessun modo, e dovrebbe smettere il suo presunto appoggio militare e logistico. La politica della Turchia di impedire ai Curdi siriani di stabilire una propria autonomia, causerà nuovi massacri e una massiccia migrazione. Chiediamo alla comunità internazionale di fare pressione sui loro governi e sulle organizzazioni internazionali per costringere il governo turco ad assolvere la sua promessa di agire contro l’ISIS e di riconoscere l’autonomia democratica dei curdi siriani.
° La popolazione di Kobanê chiede poche cose: per prima cosa, hanno un bisogno disperato di armamenti pesanti per difendere la loro città dai carri armati e dell’ISIS e dall’artiglieria che ha preso dopo la caduta di Mosul e che ora usa contro Kobanê. Chiede anche di aprire un corridoio sul suo territorio per trasferire le forze curde da altri distretti della Rojava che sono isolati. Chiediamo alla comunità internazionale di fare pressione sui loro governi per dare appoggio militare ai Curdi siriani che sono l’unica forza sul terreno che combatte contro l’ISIS.
° Considerando che si avvicina l’inverno, diecine di migliaia di profughi che sono scappati da un probabile massacro a Kobanê opera dell’ISIS e un numero ancora maggiore di Yazidi scappati da un vero massacro a Shengal, hanno un bisogno disperato di aiuti umanitari. Lo stati turco non sta fornendo sufficiente aiuto né alle centinaia di migliaia di profughi arabi che in precedenza erano scappati dalla Siria, né ai profughi Yazidi di Shengal, né ai profughi curdi che fuggono ora da Kobanê. Chiediamo alla comunità internazionale di chiedere ai loro governi e alle Nazioni Unite di fornire aiuti umanitari che allevieranno le sofferenze di tutti questi profughi.
Firmato
I cittadini che difendono la pace in Turchia
Nella foto, migliaia di Curdi ammassati al confine turco dopo che l’ISIS ha occupato 20 villaggi nella zona di Kobane.
Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
www.znetitaly.org
Fonte: http://zcomm.org/znetarticle/help-kobanê
Originale: Citizens Defending Peace in Turkey
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2014 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY NC-SA 3.0
n_71917_1Alcuni articoli utile e opinion per avere un’informazione dettagliata su Kobane:
“Kobane, Turkey, Peace, Justice?”, Taylan Tosun, http://zcomm.org/znetarticle/kobane-turkey-peace-justice/ [Kobane, Turchia, pace, giustizia?
“Isis on the verge of victory in Kobani”, Patrick Cockburn, [L’Isis sull’orlo della vittori a Kobane], http://zcomm.org/znetarticle/isis-on-the-verge-of-victory-in-kobani/
“If Kobane Falls…”, Jérôme Roos, http://zcomm.org/znetarticle/959611/ [Se Kobane cade…]
“Siege of Kobane”, Vijay Prashad, http://zcomm.org/znetarticle/siege-of-kobane [Assedio di Kobane].


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