Comunità ebraica di Roma: vince la mediazione

La comunità ebraica di Roma vuole uscire dall'Ucei e dalla fondazione del museo della Shoah

Secondo il “Corriere della Sera” di mercoledì 8 dicembre il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, intenderebbe attuare una protesta molto forte contro la decisione del Comune di indicare Villa Torlonia come sede del museo della Shoah. Pacifici vorrebbe far uscire la comunità ebraica di Roma dall’Ucei, l’unione delle comunità ebraiche italiane, e dimettersi dalla fondazione del museo della Shoah. Queste due decisioni sono state inserite all’ordine del giorno della prossima riunione della comunità ebraica capitolina. Riccardo Pacifici ha già inviato una lettera al sindaco Ignazio Marino, in cui ha manifestato la sua intenzione di dimettersi dal Cda della fondazione del museo della Shoah. Il “Corriere” rimarca come i motivi del dissenso non si limitino alla contrarietà alla scelta di Villa Torlonia come sede del museo, ma riguardino anche conflitti interni all’Ucei. Secondo il quotidiano Riccardo Pacifici non approva la conduzione di Renzo Gattegna, e chiede una diversa distribuzione delle risorse destinate alle comunità ebraiche che favorisca quella di Roma, di gran lunga la più grande. L’elogio del presidente dell’Ucei alla scelta di Villa Torlonia avrebbe scatenato la reazione di Pacifici, facendo esplodere un dissenso presente da diverso tempo. Il “Corriere” rimarca come sarebbe davvero curioso, e problematico, se il presidente, o un rappresentante, della comunità ebraica di Roma non fosse presente nel Cda del museo dedicato allo Shoah. Per questo motivo sono in corso trattative politiche affinché le intenzioni di Pacifici non diventino decisioni ufficiali.

La comunità ebraica di Roma vuole uscire dall’Ucei e dalla fondazione del museo della Shoah |...



Comunità ebraica di Roma: vince la mediazione

Museo e Ucei: nessuna separazione. Delibera del Consiglio: rimanere nella Fondazione.

di Alessandro Capponi

ROMA - Il Consiglio della Comunità ebraica sceglie la via della mediazione: prima ancora dell'inizio viene cambiato l'ordine del giorno che chiedeva di «avviare la procedura per uscire dall'Unione delle comunità ebraiche»e invita «il presidente della Comunità a ritirare le dimissioni dalla Fondazione». Alle dieci della sera, a Consiglio appena terminato, Pacifici fa sapere che accoglierà la richiesta.
   La delibera votata ieri, inoltre, «esorta i componenti del collegio dei Soci Fondatori e del Cda ad operare affinché il museo veda la luce nelle modalità e nei tempi previsti». Certo, «il Consiglio della Comunità esprime apprezzamento per la proposta del sindaco Ignazio Marino per la realizzazione del Museo e gratitudine per la disponibilità della Casina dei Vallati quale sede della Fondazione» e contemporaneamente «ribadisce la necessità che Roma si doti in tempi rapidi di un Museo della Shoah il cui valore è indiscutibile per l'intero Paese».
   La vicenda, com'è noto, va avanti da mesi: in estate era circolata l'ipotesi di una sede definitiva per il Museo all'Eur, poi scavalcata dalla possibilità offerta dal Comune (Casina dei Vallati e sede definitiva a Villa Torlonia). Ringraziamento del presidente dell'Ucei, Renzo Gattegna, al sindaco Marino per quanto fatto «a seguito della macabra messa in scena in ricordo del criminale nazista Erich Priebke».

(Corriere della Sera - Roma, 13 ottobre 2014)

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