Rai, le associazioni musulmane a Fico: “Basta islamofobia nel servizio pubblico”
Lettera al presidente della Commissione di Vigilanza per denunciare il modo in cui La Vita in Diretta, Porta a Porta e Virus hanno affrontato le tematiche sull'Isis e l'Iraq. Facendo apparire "i cittadini musulmani in Italia come potenziali portatori di violenza"
Tre i programmi che per Davide Piccardo (Coordinamento Associazioni Islamiche di Milano, Monza e Brianza), Hareth Amar (Presidente Giovani Musulmani d’Italia) e Souheir Katkhouda (Presidente Associazione Donne Musulmane d’Italia) non hanno affrontato in maniera obiettiva le tematiche. “La Vita in Diretta, Porta a Porta e Virus – si legge nella missiva – hanno parlato dei musulmani ma non con i musulmani, non garantendo la presenza di rappresentanti della comunità in studio, e lo hanno fatto in maniera faziosa, pregiudiziale e scorretta, in tutti i casi facendo emergere un quadro in cui i cittadini musulmani di questo paese sarebbero dei potenziali portatori di violenza, in cui la presenza di musulmani sarebbe da ritenersi fonte di pericolo per la sicurezza degli italiani”.
I rappresentanti della comunità ritengono che “le trasmissioni in questione appaiono come costruite ad arte, gli ospiti in studio, a parte rare eccezioni, sono accuratamente selezionati tra i sostenitori dello ‘scontro di civiltà’ e del ‘pericolo islamico’, come nel caso del pluricondannato per diffamazione ai danni dei musulmani Magdi Cristiano Allam, i servizi non fanno altro che rafforzare nello spettatore l’idea di una potenziale minaccia insita nella presenza dei musulmani”.
Per questo Piccardo, Amar e Katkhouda lanciano un appello al presidente Fico: “Ci rivolgiamo a Lei, chiedendole di agire con tutti i mezzi in suo potere per ristabilire quelle condizioni di equilibrio e rispetto che dovrebbero contraddistinguere l’operato del servizio pubblico, chiedendole di adoperarsi per far sì che il buon nome dei cittadini musulmani sia finalmente tutelato“.
Commenti
Posta un commento