GAZA: BOMBARDATA LA PARROCCHIA CATTOLICA DELLA SACRA FAMIGLIA




GAZA: BOMBARDATA LA PARROCCHIA CATTOLICA DELLA SACRA FAMIGLIA
"Questa mattina alle ore 10.30 aerei israeliani hanno colpito e distrutto la casa delle Suore del Verbo incarnato, situata all'interno del compound della [...]

“Abbiamo passato una notte difficile, ma siamo qui. Questa guerra assurda” sono parole di padre Hernandez, rilasciate a Fides, “continua a andare avanti. Dopo aver distrutto il quartiere di Shujayeh, ora prendono di mira quello di Zeitun. Tutto capita attorno a noi. I miliziani di Hamas continuano a lanciare missili e poi si nascondono nei vicoli. E noi non possiamo fare assolutamente niente. Non possiamo evacuare, con i bambini è impossibile. Le loro famiglie vivono qui intorno. E può essere più pericoloso uscire che rimanere qui. Cerchiamo di stare nei luoghi più sicuri, sempre al piano terra”. Secondo il parroco il bersaglio principale del bombardamento era una casa che si trova a pochi metri dal complesso parrocchiale che è stata completamente rasa al suolo dal raid.



Gaza City, notte di terrore ad al-Zeitun dove ha sede la parrocchia cattolica

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Tutta la zona è devastata da continui bombardamenti senza sosta, è stata una notte di terrore. Basta con questo orrore”. Questo è quanto ha detto al telefono questa mattina presto il parroco di Gaza City, padre Jorge Hernandez, a padre Mario Cornioli che risiede a Gerusalemme. Lo riporta l’Associazione pro Terra Sancta.

Ieri sera padre Jorge aveva ricevuto l’avviso di sgombrare la chiesa e la parrocchia, dopo l’annuncio che il quartiere di al-Zeitun sarebbe stato bombardato.

Ma dove possono andare il parroco, le tre suore di Madre Teresa con 29 bambini handicappati e  9 anziane inferme?

Già ieri mattina la comunità cristiana di Gaza era stata sconvolta dalla morte di due anziane, causata dalle difficile condizioni in cui erano costrette a vivere, dopo il loro trasferimento nella chiesa, e dalla tragica notizia di un missile che ha colpito la casa della famiglia di Jalila Farah Aiad Um Jerjis, riducendola in macerie.
 
La famiglia era composta dal padre, George Aiad Kamal, dalla madre e da due bambini piccoli, Anton e Jerjis. Jalila è morta carbonizzata. Il marito è stato leggermente ferito. Il figlio maggiore, Jerjis, è in coma profondo. Ha subito l’amputazione delle gambe e di una mano e ha ustioni profonde sul viso e sul petto. Anton, il figlio più giovane, non era in casa quando è successo, ma a Messa nella chiesa.

“Questo fa capire – ha scritto padre Jorge - che i missili non mostrano in realtà favoritismi, appena cadono uccidono; e in secondo luogo, che non vi è alcun luogo sicuro in tutta la fascia. Questi sono fatti, non parole. Oggi il Santo Padre ha pregato per il cessate il fuoco e la pace richiedendo la responsabilità di garantire la pace. Beh, dalle nostre sofferenze qui a Gaza e in comunione con papa Francesco, esigiamo lo stop immediato del fuoco per fermare questo massacro. Nessuna di queste persone che sono morte oggi erano terroristi”. Padre Jorge ha scritto queste parole in una lettera, prima che iniziassero i bombardamenti notturni che hanno distrutto la casa delle suore e danneggiato la scuola e alcuni locali della parrocchia, senza per fortuna toccare la chiesa dove sono rifugiati i bambini, gli anziani e alcune famiglie.

Continuano a essere i civili le vittime dei bombardamenti di Israele nella loro folle ricerca delle 73 persone che devono essere eliminate. Come si legge su un volantino che hanno lanciato oggi dagli aerei sulla popolazione di Gaza. A riferirlo è Meri Calvelli, cooperatrice italiana a Gaza, in un messaggio dove si legge:  “Hanno tirato giù alcune palazzine con dentro famiglie intere, lanciano attacchi continui, non si fermano…
Oggi hanno lanciato un volantino dagli aerei…  il disegno della Striscia di Gaza e quattro tombe sulla striscia dal nord al sud… dietro 73 nomi di persone che volevano colpire… diceva che avrebbero trovato posto solo sotto queste tombe…. lo stanno facendo su tutta la striscia… è  un massacro indicibile”.


 http://vaticaninsider.lastampa.it/.../jorge-hernandez-35496/

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