Cosa significa DAVVERO l’accettazione israeliana della tregua?

15 luglio 2014 alle ore 23.28
di Mya Guarnieri – +972mag, 15 luglio 2014

 Il Governo israeliano, con il voto di martedì mattina, ha accettato il cessate il fuoco mediato dall’Egitto. Hamas, che non è stata consultata, è in trattative dirette con il Cairo, ma ha criticato la proposta iniziale. Cosa significa tutto ciò?

1. Israele vuole tornare allo status quo, uno status quo funzionale agli interessi israeliani. Certo, vengono occasionalmente sparati razzi da Gaza, ma Israele ha l’Iron Dome e, nel sud del Paese scarsamente popolato, i razzi finiscono spesso in spazi aperti. Il lancio occasionale di razzi da Gaza in realtà aiuta i falchi israeliani a rafforzare le loro argomentazioni per portare avanti l’occupazione della Cisgiordania (un’ “occupazione” che, sulla scia di quanto osservato recentemente da Netanyahu, dovrebbe essere intesa come un’annessione de facto). La destra israeliana punta il dito contro i razzi da Gaza e dice “Guardate, noi ci siamo ritirati da Gaza nel 2005 e tutto ciò che ne abbiamo guadagnato è il lancio di razzi!” 

Tornare allo status quo vuol dire anche che Israele, di tanto in tanto, attacca Gaza e ammazza civili palestinesi sia lì che in Cisgiordania senza che a questo venga data molta importanza dai media internazionali e, di conseguenza, dalla comunità internazionale. Tornare allo status quo significherebbe anche mettere fine al danno d’immagine immediato causato dalle foto terribili e dai filmati che stanno arrivando da Gaza, e alle proteste mondiali contro quella che Israele chiama “Operazione Bordo di Difesa”.

2. Accettare il cessate il fuoco, come ammettono i funzionari israeliani, dà a Israele il via libera per “difendersi” con ancora più forza di adesso. Solo poche ore fa il governo israeliano ha votato per accettare la proposta di tregua. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito in conferenza stampa: “Se Hamas continua a sparare contro Israele, Israele avrà la legittimazione internazionale ad agire”.

Ma come potrebbe Hamas accettare una tregua sulla quale non è stata consultata e, soprattutto, una tregua che significherebbe il ritorno allo status quo, compreso l’assedio che le Nazioni Unite hanno definito “punizione collettiva”? Le condizioni di Hamas per il cessate il fuoco sono ragionevoli: che Israele tolga l’assedio sulla Striscia di Gaza; che Israele metta fine alle aggressioni nei Territori Occupati; e che Israele rilasci i prigionieri palestinesi, molti dei quali erano stati rilasciati con l’accordo per Shalit e riarrestati in Cisgiordania durante la cosiddetta “Operazione Brother’s keeper”.

Invece, come riporta il Wall Street Journal, la proposta di tregua propone di intavolare negoziati indiretti tra Israele e i partiti israeliani per arrivare a una “tregua definitiva”.

Ma come ha detto Khaled al-Batch, un leader della Jihad islamica, ad Al-Jazeera: “Non è accettabile iniziare una tregua subito e negoziarne le condizioni in un secondo momento. L’abbiamo già sperimentato in passato ed è stato un fallimento. Quello che serve adesso è una risposta positiva alle richieste dei palestinesi, soprattutto porre fine all’assedio e aprire i valichi, dopodichè può essere concordata un’ora zero. In caso contrario, si ripeterà sempre la stessa storia.

O come hanno dichiarato le Brigate Al-Qassam, braccio armato di Hamas: “Per noi, la proposta non vale nemmeno l’inchiostro con cui è stata scritta”

L’ "accettazione" della tregua, da parte di Israele – una tregua sulla quale Hamas non è stata consultata e che, di conseguenza, non soddisfa le condizioni di Hamas – non è nemmeno un’accettazione. Come molti osservatori si sono affrettati a dire, è una mossa di pubbliche relazioni. Potrebbe anche essere intesa come un tentativo di spianare la strada a un’invasione di terra.

Foto (ActiveStills): 14 luglio 2014 - Hussam Shamdi siede su un missile israeliano inesploso, in seguito all'attacco aereo del giorno prima che ha distrutto la sua casa aTel al-Hawa - Gaza City.

Fonte: http://972mag.com/what-does-israeli-acceptance-of-ceasefire-really-mean/93642/
Traduzione: Elena Bellini 

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