Amira Hass :LA NOTTE DI GAZA

LA NOTTE DI GAZA

Amira Hass, Haaretz
Internazionale n. 1060- 18/24 luglio 2014

Finora sono più di duecento i morti e centinaia i feriti del nuovo conflitto tra Israele e Hamas. Le vittime sono soprattutto civili palestinesi. Amira Hass ha raccolto le testimonianze degli abitanti della Striscia di Gaza
“Giovedì pomeriggio un palazzo del quartiere è stato bombardato. Con un missile. Il cielo si è illuminato. Era come una grande palla di fuoco, una cosa che non avevamo mai visto prima", mi ha raccontato l'11 luglio a mezzogiorno una donna che chiamerò semplicemente T.
Come tutti gli abitanti di Gaza, T. e i suoi familiari erano rimasti svegli di notte e si erano addormentati verso le otto del mattino. Successivamente ho saputo da A. che 1'obiettivo era probabilmente una struttura di Hamas all'interno di quell'edificio.
II missile ha mancato il bersaglio e ha ucciso il dottor Anas Rizaq Abu al Kas, 33 anni, nella clinica dove lavorava. Il medico è uno dei 214palestinesi uccisi dall'esercito israe-liano dall'inizio dell'operazione Margine protettivo. Tra i morti, ci sono almeno 34 bambini e 26 donne [il numero delle vittime è aggiornato al 16 luglio]. A. ha aggiunto che "il padre e la madre del dottore erano morti nel 2012, anche loro per errore, durante l'operazione Pilastro di difesa".    
"Di notte aspettiamo il giorno". T. aveva la voce stranamente debole: "Di giorno aspettiamo la notte. Attendiamo che arrivi il nostro turno di andare al macello. Stamattina abbiamo scoperto che un'altra famiglia di Rafah è stata sterminata". A. mi ha spiegato che un membro della famiglia Ghanam faceva parte della Jihad islamica.
Nel suo rapporto dell'11 luglio il Centro palestmese per i diritti umani ha scritto che quella mattina gli aerei israeliani hanno lanciato senza avvertire tre missili contro la casa di Abdui Raziq Hassan al Ghanam, - 58 anni. L'uomo, la moglie, il figlio, la figlia e un parente sono rimasti uccisi. Il figlio del proprietario dell'abitazione, Hussam, 20 anni, è sopravvissuto ma è rimasto ferito.Anche sette vicini sono stati feriti".
Poco meno di un'ora prima, alle 4.35, un aereo israeliano aveva lanciato un razzo contro i tunnel del quartiere di Shaath, aRafah. Nour Marwan al Nijdi, dieci anni, è stata uccisa da una scheggia. Suo fratello
Abdui Rahman, quindici anni, e la madre Saiwa Ahmed al Nijdi, 49 anni, sono rimasti feriti. Nel momento dell'impatto si trovavano in casa.
Nessuno resta da solo
"Non si può mai sapere da quale finestra entrerà il missile", ha osservato T. "A mio marito S. e ai bambini ho detto che dobbiamo sempre stare insieme, tutti nella stessa stanza. Così se arriverà un razzo moriremo tutti, e nessuno rimarrà solo'. Le nostre figlie più piccole non vogliono farsi la doccia e perché hanno paura che arrivi un missile e uccida tutti gli altri. Gli ho spiegato che dob-biamo lavarci per essere puliti quando moriremo. I bambini sono più forti di me. Mi dicono di non avere paura. Le alternative sono due: o moriamo o sopravviviamo".
"Dove sono gli arabi? Dove sono gli europei? Dove la Cisgiordania?", si domandava T. "Gli intellettuali scrivono poesie. Hanno più paura di Abu Mazen che degl ebrei. Ma questo è il nostro destino, deciso dall'esercito israeliano con i comandi a distanza".
Anche F., una donna di Rafah, ha visto la palla di fuoco dopo l'attacco aereo. Secondo lei "la casa aveva cominciato a tremare" quando il missile era ancora lontano. Spesso succede che un'esplosione nel nord della Striscia non venga nemmeno avvertita nella città di Gaza e che invece faccia tremare tutte le strutture del campo profughi di Shabura, vicino a Rafah. Tutti raccontano di bombardieri che si avvicinano senza farsi sentire. Poi, però, arriva il boato dell'esplosione e il rombo dell'aereo che torna verso Israele. I droni senza pilota, nel frattempo, non smettono mai di
ronzare.
"Siamo svegli da ventiquattr'ore", mi ha confessato F. "Non possiamo vedere i nostri figli e i nostri fratelli che vivono in altri quartieri di Rafah. Nessuno esce di casa. Ci hanno perfino tagliato l'elettricità (Rafah dipende dall'Egitto per la fornitura di energia elettrica) e in casa è caldissimo".
L., un'altra abitante di Rafah, racconta che una famiglia del suo quartiere è stata informata per telefono che la sua casa sarebbe stata distrutta. " I vicini hanno sparso la voce perché le bombe danneggiano anche le case adiacenti e si corre il rischio di essere uccisi dalle schegge o feriti dai vetri. Abbiamo svegliato mio suocero, che ha 88 anni. Era così spaventato che tremava e aveva paura di non riudcire ad attraversare la strada. Dopo circa un'ora c'è stata l'esplosione. Per fortuna avevamo apertole finestre in tempo, evitando che si rompessero i vetri. Mia figlia di otto anni mi ha chiesto: "Perché ci bombardano durante il Ramadan?

Commenti

Post popolari in questo blog

Hilo Glazer : Nelle Prealpi italiane, gli israeliani stanno creando una comunità di espatriati. Iniziative simili non sono così rare

Video:Defamation - di Yoav Shamir Film

giorno 79: Betlemme cancella le celebrazioni del Natale mentre Israele continua a bombardare Gaza

JOSEPH KRAUSS Nuove strade aprono la strada alla crescita massiccia degli insediamenti israeliani