La sinistra italiana a sostegno di Tsipras

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 la sinistra italiana a sostegno di Tsipras
Di Roberto Musacchio
18 aprile 2014
Nel 2009 la soglia del 4% ha impedito alle due  liste di sinistra, il Partito della Rifondazione Comunista (PRC)  e Sinistra Ecologia Libertà (SEL) entrambe le quali hanno ricevuto soltanto poco più del 3%,  di entrare nel Parlamento Europeo. Tuttavia, questo nuovo progetto non è una pura coalizione elettorale  formata per liberarsi da questo ostacolo. Nella sua fondazione e struttura c’è infatti, qualcosa di diverso.
Prima di tutto questo progetto è stato fondato come atto di solidarietà con le lotte di Alexis Tsipras e di SYRIZA. Durante i 10 mesi prima dell’annuncio della sua candidatura, questo giovane leader della Sinistra greca ha ottenuto appoggio in molte diverse e  parti di Italia si  è fatto capire che la sua candidatura per la presidenza della Commissione Europea rappresenterebbe un passo decisivo e importante non soltanto in questa elezione, ma nella lotta totale contro l’austerità e la Troika e nel lottare per un’Europa diversa. Molti politici  hanno detto così, ma anche importanti intellettuali hanno espresso la loro ammirazione per Tsipras. Una di loro è Barbara Spinelli, editorialista e figlia di Altiero Spinelli (un famoso teorico italiano di politica), che ha messo in rilievo nei suoi scritti l’importanza delle scelte che stava facendo.
Il PRC ha formalizzato la proposta della candidatura di Alexis per la quale  è stata presa la decisione e che è stata lanciata dalla Sinistra Europea nel corso del suo congresso a Madrid. Nel frattempo, un gruppo di intellettuali, compresa Barbara Spinelli, ha preso l’iniziativa di contattare Alexis per chiedergli di appoggiare la loro idea di presentarlo come candidato del movimento di base popolare che è stata principalmente un’espressione di cittadini e di vari movimenti. Hanno parlato delle difficoltà all’interno della Sinistra italiana, delle sue debolezze e dei suoi problemi di  frammentazione e anche del bisogno di un nuovo inizio, che deve cominciare a livello popolare.
Alcuni punti che hanno incluso nelle loro argomentazioni sono, naturalmente, degni di essere discussi, come la differenza tra il concetto di un movimento e la partecipazione dei cittadini, e ciò che comporta  mettersi insieme  come partito politico. Inoltre, non possiamo negare che l’enfasi e  le opinioni  sui vari argomenti sono sempre state e continuano a essere in disaccordo.
Il collante che tiene insieme tutto è mettere l’argomento dell’Europa al centro così come il collegamento emotivo con la lotta di Tsipras e delle persone contro l’austerità e la lotta per un’Europa diversa. Una connessione con una lotta giusta per cui è necessario venga dato in contributo.  Se qualcosa di buono e di nuovo emergerà  per la Sinistra italiana da questa legittima lotta, ancora meglio.
Questo approccio ha dato inizio a un processo di unificazione di cui non si era stati
testimoni in Italia da lungo tempo. Fondamentalmente ha portato SEL a decidere, al loro congresso nazionale, di impegnarsi  e di fare parte della lista Tsipras.
La struttura della lista riflette, in grande misura, il rispetto per l’idea iniziale di mettere la lotta europea al centro e proporre specialmente uomini e donne che sono molto noti per aver condotto delle lotte e  per il loro modo di pensare critico. Inoltre sono state formulate alcune regole obbligatorie come quella (che è stata discussa ampiamente) di non proporre per la candidatura nessuno che abbia avuto responsabilità di governo o politiche al massimo livello negli scorsi dieci anni. Questa è una regola molto stretta che non mira a penalizzare nessuno dei nostri compagni, ma piuttosto è un tentativo di prendere sul serio la nostra responsabilità (questo si applica anche all’autore di questo articolo) e di agire contro i problemi che affrontiamo in quanto Sinistra. Inoltre questa regola favorisce le nuove candidature che troviamo nella lista e che sono eccellenti e svariate. Abbiamo un numero uguale di candidati maschi e femmine, molti dei quali sono impegnati nei principali movimenti italiani di lotta. Comprendono i lavoratori  e coloro che sono attivi nel settore culturale. Ci sono anche i rappresentanti dei partiti, ma in numero limitato, e in tutti i casi hanno un rapporto con ail movimento di lotta e con l’esperienza del cambiamento.
Sta quindi andando tutto liscio? Naturalmente no. Abbiamo affrontato e stiamo ancora affrontando molti problemi: discussioni sulla relazione tra la lista e i differenti partiti, discussioni sui molti argomenti che hanno portato a una divisione proprio tra i fondatori dell’idea, 6 italiani e lo stesso Tsipras. C’è stato un certo dibattito sui nomi scelti per la lista. Chiaramente sono stati fatti anche alcuni errori. Ma il tempo è stato un grosso fattore a causa dell’assurda legislatura elettorale italiana che richiede che nuove liste come la nostra che vogliono presentare la loro candidatura, raccolgano più di 150.000 firme, con una quota di 3.000 in regioni molto piccole come la Valle d’Aosta.
Questo ha richiesto uno sforzo gigantesco che, tuttavia, è stato accolto con grande entusiasmo da molti attivisti che si sono mobilitati grazie alla lista Tsipras  e che trovano una grande eco tra i cittadini  che danno le loro firme ai numerosi banchetti per le informazioni che ci sono in tutta Italia,  fornitio di bandiere rosse, il simbolo della lista. Rappresentano un segnale che ci dice che possiamo farcela, che la Sinistra italiana può non soltanto tornare nell’Unione Europea per sostenere Tsipras nel combattere le nostre lotte, ma contribuire alla lotta per un’Europa diversa e per rigenerare – speriamo – la nostra forza e unità.
Insieme alla raccolta delle firme, seguiremo le lotte in corso e quelle emerse ultimamente. Mi riferisco a quelle contro il TTIP, il Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti tra Stati Uniti e Unione Europea riguardante il commercio e gli investimenti, che rappresenta ancora un altro terribile attacco alla democrazia e ai nostri diritti. E la lotta contro il tentativo sempre più esplicito in Italia di mettere la Sinistra italiane definitivamente nella posizione di non avere nessuna possibilità di avere affatto una  qualsiasi rappresentazione. La legge elettorale che si sta introducendo in base a un accordo tra Renzi, Segretario del Partito Democratico e  Primo ministro, e Berlusconi, rappresenta esattamente questo: qualcosa che non ha nulla a che fare con la democrazia.
E’ anche per questo, ma soprattutto per cambiare l’Europa, che “L’Europa diversa” con Alexis Tsipras vuole ottenere il maggior numero possibile di voti e quelli più sentiti.

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
www.znetitaly.org
Fonte: http://zcomm.org/znet/article/the-italian-left-backing-tsipras
Originale: Transform Network
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2014 ZNET Italy – Licenza Creative Commons  CC BY NC-SA 3.0

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