Amira Hass : Pensieri svedesi

 

Sono in Svezia per tenere alcune conferenze sull’occupazione israeliana. Ecco alcune considerazioni sparse.
1. Ci sono molti mendicanti. L’ultima volta che sono stata a Stoccolma, due anni fa, non li avevo notati. Mi dicono che è un fenomeno recente. Molti di loro sono romeni e bulgari.
2. Dopo una manifestazione a Malmö, l’8 marzo, per chiedere più sicurezza per le donne, alcuni attivisti di sinistra sono stati aggrediti. Stavano rimuovendo da un muro alcuni manifesti fascisti.
3. A Jönköping mi sono imbattuta nelle rovine di una chiesa. Mi dicono che è stata bruciata nel 2000 dai nazisti, ma forse è più probabile che sia stato un ubriacone.
4. Secondo gli ultimi sondaggi i Democratici svedesi, ultra-nazionalisti e nemici dell’immigrazione, hanno raggiunto il 10 per cento.
5. Molti giovani svedesi cercano lavoro in Norvegia. Un tempo era considerata la sorella povera della Svezia, ma la scoperta del petrolio e del gas ha cambiato tutto.
6. Jönköping è chiamata la Gerusalemme svedese per l’abbondanza di chiese. Negli ultimi anni ne sono state costruite quattro, ognuna legata a una confessione cristiana della
Siria.
7. Mi dicono che la Svezia è il paese dell’Unione europea che ospita il maggior numero di rifugiati siriani. Ho controllato: su 64mila che hanno chiesto asilo politico in Europa più di 23mila si trovano in Svezia. Il governo ha stanziato circa 40 milioni di euro per aiutarli.
Traduzione di Andrea Sparacino
Internazionale, numero 1042, 14 marzo 2014

Pensieri svedesi

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