La polizia arresta i richiedenti asilo che hanno lasciato la 'prigione a cielo aperto'"
Più
di 150 richiedenti asilo africani sono "fuggiti" da una 'prigione
a cielo aperto' per raggiungere Gerusalemme e protestare contro questa legge.
Sono stati arrestati dalla polizia e riportati in prigione.
I richiedenti asilo hanno trascorso la notte a Kibbutz Naasson , accompagnato da decine
di attivisti israeliani e da
un gran numero di poliziotti e ispettori di immigrazione.
Giunti a Gerusalemme sono stati raggiunti da diverse dozzine di altri
richiedenti
asilo sudanesi e eritrei, da attivisti israeliani di ONG che
sostengono i diritti dei rifugiati,
da un collettivo di edilizia residenziale
pubblica a Gerusalemme , da residenti del villaggio
beduino
di Al-Araqib non riconosciuto
Insieme hanno chiesto di porre fine all'incarcerazione
dei
richiedenti asilo, negando loro permessi di lavoro, chiedendo libertà e
rispetto dei diritti umani.
I manifestanti chiedono al governo di investire fondi non nella polizia o in
strutture cacerarie , ma nella processo di definizione dello status di rifugiato,
nel
sostegno sia dei richiedenti stessi sia dei residenti israeliani dei quartieri poveri
dove vivono in maggioranza . I residenti infatti da diversi anni lamentano i disagi
causati dai nuovi arrivati nelle loro comunità già impoverite.
Secondo il nuovo emendamento alla "Legge anti-infiltrazione" della scorsa settimana
e
già contestata da un ricorso ONG alla High Court of Justice,
i richiedenti asilo
che non ritornano alla "struttura aperta"
dopo 48 ore possono essere arrestati
e imprigionati per tre mesi.
I trasgressori recidivi possono essere incarcerati fino a un anno.
Alcuni dei richiedenti asilo
che hanno lasciato l'la struttura carceraria hanno
raccontato ai giornalisti
di aver trascorso già trascorso due anni in prigione e che non vi torneranno volontariamente .
Dicono che sono determinati a continuare la loro disobbedienza civile fino a quando i loro diritti
non saranno riconosciuti.
1Police arrest refugees who left 'open prison,' marched to J'lem
2 In act of civil disobedience, 150 Sudanese refugees walk out of Israeli 'open prison'
The
150 men walk six hours through the Negev desert in bid to reach
Jerusalem, are currently in Be'er Sheva and rebuffing authorities' offer
to bus them back to the 'Holot' open prison facility that opened late
last week. Text by Michael Omer-Man Photos by Yotam Ronen, Oren Ziv,
Shiraz Grinbaum/Activestills.org Roughly 150 Sudanese asylum seekers
left a new 'open prison' and walked six hours to Be'er Sheva in a mass
act of civil disobedience protesting their continued detention without
trial and demanding recognition as refugees on Sunday. The asylum
seekers were transferred to the new facility, “Holot,” in recent…
Read More... 3 La marcia è finita, andate in prigione
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Yesterday
over 150 African asylum seekers, in an act of civil disobedience
demanding their freedom from indefinite detention without trial, left
their "open air" prison facility in the Negev and walked to the Knesset
in Jerusalem.
Rabbi Nava Hefetz reflects on the cruel irony.
Rabbi Nava Hefetz reflects on the cruel irony.
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