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Lo strano rapporto tra Berlusconi e gli ebrei
Perché gli ebrei italiani votano per
un uomo che afferma che Mussolini non era poi così male? La destra è
tradizionalmente più favorevole ad Israele di quanto non lo sia la
sinistra con la sua reputazione pro-araba .
di Anna Momigliano
ROMA - Dopo aver dominato la
politica italiana per due decenni, Silvio Berlusconi è in corsa per la
rielezione. Recentemente, l’esuberante magnate settantasettenne, ha
parlato facendo l’elogio di Mussolini - cosa incredibile, ha fatto il
suo intervento in occasione della Giornata della Memoria, tenutasi il 27
gennaio nella sua nativa Milano.
"Le leggi razziali [che spogliarono gli ebrei dei loro diritti civili
nel 1938] sono stati il peggior peccato di un leader che, per altri
versi, ha compiuto molte cose positive", ha detto Berlusconi. Nel suo
uditorio c’era anche la leadeship ebraica locale.
Com'era abbastanza prevedibile, è stato fischiato.
Ma Berlusconi non si rivolgeva agli ebrei tra il pubblico.
Con le elezioni nazionali programmate per il 24 e 25 febbraio, la
campagna elettorale in Italia è a pieno regime. Quindi ha un certo qual
significato che Berlusconi, il cui partito di "centro-destra", il
Popolo delle Libertà,
sta vacillando nei sondaggi, stia facendo del suo meglio per compiacere
gli elettori conservatori che, a causa della crisi economica e di una
serie di scandali legati alla corruzione, stanno cominciando a mettere
in discussione la sua leadership.
Mussolini è ancora una figura piuttosto popolare in Italia. Questo è
vero non solo per i radicali di destra, ma anche per i conservatori più
tradizionali. La legge italiana definisce l’"apologia del fascismo" un
reato penale, ma è abbastanza comune sentire commenti positivi sul
regime del Duce in situazioni private. Io stessa ricordo di aver udito
strane conversazioni sul tema.
Secondo un sondaggio del 2010, in
Italia Mussolini risulta essere la seconda figura più popolare della
storia di tutti i tempi, seconda solo a Leonardo Da Vinci. I risultati
del sondaggio sono probabilmente esagerati, data la sua metodologia - è
stato condotto da volontari per una nota rivista di storia - ma riflette
un clima generale in cui vengono minimizzate le responsabilità storiche
del fascismo.
Berlusconi ha già fatto dichiarazioni controverse su Mussolini. Nel 2003 ha sostenuto che "Mussolini non ha ucciso nessuno".
In realtà, Mussolini ha ucciso molte persone - tra cui 7000 ebrei
italiani inviati nei campi nazisti con l'aiuto del regime fascista.
(Clicca qui per vedere tutti i loro nomi, diligentemente raccolti dallo
storico Lilliana Picciotto). Molti di tali ebrei italiani furono fatti
salire sui treni per Auschwitz alla stazione centrale di Milano, dove si
è svolta la cerimonia alla fine del mese scorso.
E' abbastanza strano che Berlusconi sia stato invitato a parlare ad
una cerimonia per commemorare gli ebrei che sono stati assassinati con
l'aiuto di Mussolini. Ancora più strano, però, è questo: non solo molti
ebrei italiani votano per Berlusconi, ma alcuni sono anche membri del
suo partito.
Attualmente ci sono almeno due ebrei membri del parlamento che sono
stati eletti come candidati per il partito di Berlusconi, il
Popolo della Libertà.
Per le prossime elezioni, il partito presenta anche una candidata
israeliana, Sharon Nizza, di 30 anni (il sistema elettorale italiano
comprende un numero di seggi speciali per gli italiani residenti
all'estero).
Attualmente ci sono almeno due ebrei membri del parlamento che sono
stati eletti come candidati per il partito di Berlusconi, il
Popolo della Libertà.
Per le prossime elezioni, il partito presenta anche una candidata
israeliana, Sharon Nizza, di 30 anni (il sistema elettorale italiano
comprende un numero di seggi speciali per gli italiani residenti
all'estero).
Proprio la nipote di Mussolini, Alessandra, è candidata per il
Popolo della Libertà.
In un'intervista a
La Repubblica, Nizza ha ammesso di essere
rimasta imbarazzata dai commenti pro-Mussolini di Berlusconi. Ha
promesso di "fargli cambiare idea".
In altre parole, difendere
Mussolini è considerato imbarazzante, ma tollerabile - qualcosa che deve
indignare per un po' e poi essere perdonato.
Emanuele Fiano, membro del parlamento per il Partito Democratico e
figlio di un sopravvissuto all'Olocausto, è stato molto più duro nel suo
giudizio. "Non riesco a capire come un ebreo possa votare per
Berlusconi, dopo questo," ha detto.
La verità, tuttavia, è che molti ebrei italiani continueranno a
votare per Berlusconi, proprio come hanno fatto dopo che, nel 2003,
aveva sostenuto che Mussolini "non ha ucciso nessuno."
Il sostegno ebraico a Berlusconi si basa su fattori complessi. La più
ovvia è che il voto di ebrei italiani è come quello di tutti gli altri
italiani: alcuni di loro votano a destra, altri votano a sinistra. E in
Italia la politica raramente verte sull’ideologia, l’identità o i
diritti civili: le persone tendono a votare secondo i loro interessi
economici. Questo spiega anche perché il partito di Berlusconi è così
forte al Nord, che è molto più ricco, ma è anche socialmente più
avanzato del sud.
Un'altra spiegazione è che la destra è tradizionalmente più
favorevole ad Israele rispetto alla sinistra. Infatti, Berlusconi è
stato uno dei pochi sostenitori di Benjamin Netanyahu tra i leader
occidentali, prima delle sue dimissioni nel 2011. La sinistra italiana,
invece, ha la reputazione di avere una tendenza "pro-araba". Questo era
vero negli anni ‘80 quando, sotto il governo socialista, Roma era
considerata un rifugio sicuro per i gruppi palestinesi. Ma molto è
cambiato da allora.
Per dirla semplicemente, alcuni la vedono in questo modo: "gli ebrei
italiani devono scegliere tra coloro che non amano Israele e coloro che
non amano gli ebrei", ha scritto lo studioso di demografia Sergio Della
Pergola in un editoriale pubblicato da “Pagine Ebraiche”, un giornale
ebraico italiano. Stava citando sua figlia.
Personalmente, non sono d'accordo con questo punto di vista. Sì, la
Sinistra in Italia è spesso critica verso le politiche di Israele, ma in
molti casi ha una ragione valida. Ma anche se si è d'accordo con la
figlia Della Pergola, la domanda rimane: come possono gli ebrei
italiani, le cui famiglie sono state direttamente colpite dalla Shoah,
votare per un partito guidato da un uomo che dice che "Mussolini non ha
ucciso nessuno"? Come possono votare per Berlusconi anche se è a favore
di Israele?
Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, alcuni ebrei sostengono che
l'educazione ebraica contemporanea pone troppa enfasi sulla Shoah come
base per l'identità ebraica - al contrario di, diciamo, l'amore per la
Torah o il rapporto con Israele.
A volte mi chiedo se in Italia abbiamo il problema esattamente
opposto. E mi chiedo come tanti di noi siano arrivati a credere che
Israele per noi è più importante del fatto che i nostri nonni sono stati
trucidati da un uomo che, secondo Berlusconi, "ha fatto molte cose
positive".
Ma poi, dimenticavo: Mussolini non ha ucciso nessuno, vero?
Anna Momigliano è una giornalista italiana che si occupa di
Medio Oriente e dei nuovi media. Cura la rivista Studio ed è autrice di
“Karma Kosher”, un libro sui giovani israeliani.
Di Anna Momigliano
ROME – After dominating Italian politics for two decades, Silvio
Berlusconi is running for re-election. Recently, the flamboyant
77-year-old tycoon spoke in praise of Mussolini – incredibly, he made
his remarks on Holocaust Remembrance Day, at the January 27 ceremony
held in his native Milan.
“The Racial Laws [that stripped
Jews of their civil rights in 1938]
were the worst sin of a leader who, in other respects, accomplished
many positive things,” Berlusconi said. His audience included local
Jewish leaders.
Predictably enough, he was booed.
But Berlusconi was not addressing the Jews in the audience.
With a national election scheduled for February 24 and 25, political
campaigns are at full throttle in Italy. So it makes some sense that
Berlusconi, whose self described “center-right”
People of Freedom party
is faltering in the polls, is doing his best to please conservative
voters who, due to the economic crisis and a series of corruption
scandals, are now beginning to question his leadership.
Mussolini is still quite a popular figure in Italy. This is true not
only for right-wing radicals, but also for more mainstream
conservatives. Italian law defines “apologizing for fascism” as a
criminal offense, but it’s quite common to hear positive comments about
Il Duce’s regime in private situations. I myself recall odd dinner party
conversations on the topic.
According to a 2010 survey,
Mussolini is Italy’s second most popular historical figure of
all time, second only to Leonardo Da Vinci. The results of the survey
are probably exaggerated, given its methodology – it was conducted by
volunteers for a well-known history magazine – but it reflects a general
climate in which the historical responsibilities of fascism are
downplayed.
Berlusconi has made controversial statements about Mussolini before. In 2003 he
claimed “Mussolini did not kill anyone.”
In fact, Mussolini
did kill quite a few people – including 7,000 Italian Jews sent to Nazi camps with the help of the fascist regime.
Click here to
view all their names, dutifully collected by historian Lilliana
Picciotto. Many of those Italian Jews boarded their trains to Auschwitz
at the central station in Milan, where the ceremony was held at the end
of last month.
It’s strange enough that Berlusconi was invited to speak at a
ceremony memorializing Jews who were murdered with Mussolini’s help.
Stranger still, though, is this: Not only do many Italian Jews vote for
Berlusconi, but some are actually members of his party.
Currently there are at least two Jewish members of parliament who
were elected as candidates for Berlusconi’s party, People of Freedom.
For the upcoming election, the party even has a candidate from Israel,
30-year-old Sharon Nizza (the Italian electoral system includes a number
of special seats for Italians living abroad).
Mussolini’s own granddaughter, Alessandra, is also a candidate on the People of Freedom’s party list.
In an
interview with La Repubblica, Nizza admitted she was embarrassed by Berlusconi’s pro-Mussolini comments. She vowed to “make him change his mind.”
In other words, defending Mussolini is considered embarrassing, yet
tolerable – something to be outraged over for a while and then forgive.
Emanuele Fiano, a member of parliament for the left-leaning
Democratic Party and son of a Holocaust survivor, was much harsher in
his judgement. “I can’t see how a Jew can vote for Berlusconi, after
this,” he said.
The truth, however, is that many Italian Jews will continue to vote
for Berlusconi, just as they did after he claimed in 2003 that Mussolini
“did not kill anybody.”
Jewish support for Berlusconi is based on complex factors. The most
obvious is that Italian Jews vote like all the other Italians: some of
them vote right, some of them vote left. And in Italy politics is rarely
about ideology, identity or civil rights: people tend to vote according
to their economic interests. This also explains why Berlusconi’s party
is so strong in the North, which is much wealthier, but is also socially
more progressive than the South.
Another explanation is that the Right is traditionally more friendly
to Israel than the Left. Indeed, Berlusconi used to be one of Benjamin
Netanyahu’s
few supporters among
western leaders, prior to his resignation in 2011. The Italian Left, on
the other hand, has a reputation for its “pro-Arab” bias. This was true
in the 1980s, when under the socialist government Rome was considered a
safe haven for Palestinian groups. But much has changed since then.
To put it simply, some see it this way: “Italian Jews need to chose
between those who don’t love Israel and those who don’t love Jews,”
wrote demography scholar Sergio Della Pergola in an editorial published
by
Pagine Ebraiche, Italy’s Jewish newspaper. He was quoting his own daughter.
Personally, I don’t agree with this view. Yes, Italy’s Left is often
critical of Israeli policies, but in many cases they have a good point.
But even if one does agree with Della Pergola’s daughter, the question
remains: how can Italian Jews, whose families were directly affected by
the Holocaust, still vote for a party led by a man who says that
“Mussolini didn’t kill anyone”? How can they vote for Berlusconi, no
matter how pro-Israel he is?
In the U.S. and the U.K., some Jews argue that contemporary Jewish
education places too much emphasis on the Holocaust as a foundation for
Jewish identity – as opposed to, let’s say, love for Torah or the
relationship with Israel.
Sometimes I wonder if in Italy we have the exact opposite problem.
And I ask myself how so many of us have come to believe that Israel is
more important to us than the fact that our grandparents were
slaughtered by a man who, according to Berlusconi, “has done many
positive things.”
But then, I forgot: Mussolini didn’t kill anyone, did he?
Anna Momigliano is an Italian journalist focusing on the Middle East and new media. She edits the magazine Studio and authored Karma Kosher, a book about Israeli youth.
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