Zvi Bar'el : Israele rompe i rapporti con il Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU unendosi ai peggiori Paesi del mondo
Sintesi personale
La decisione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite di istituire una commissione d'inchiesta sulla questione degli insediamenti non è un problema. Questo comitato, dopo tutto, non scoprirà nulla di nuovo : i danni causati dagli insediamenti sono evidenti , documentati e dettagliati in migliaia di documenti ormai diventati gialli. Apertamente e senza timori Israele sta acquisendo il controllo dei territori, impedendo il movimento ai civili, confiscando fondi appartenenti all'Autorità palestinese e applicando sistemi giuridici differenti per israeliani e palestinesi.I palestinesi non hanno bisogno di questa commissione d'inchiesta. Essi, come nessun altro, vivono le conseguenze provocate dagli insediamenti e sanno che la relazione dell'ONU non può curare questa malattia maligna.I cittadini israeliani hanno bisogno di un comitato che raccolga ordinatamente le ingiustizie e i crimini che il governo e i coloni stanno commettendo in loro nome. Hanno bisogno di questo. Ma ciò non li interessa.. Il comitato è temuto in Israele perché dimostrerà ancora una volta che Israele non è solo. Sri Lanka, Iran, Cina, Siria, Russia e Libia hanno orrore del Comitato dell'ONU per i diritti umani.Sabato scorso la Russia ha annunciato che avrebbe rifiutato il rapporto sulla Siria perché "unilaterale" in quanto non denunciava la brutalità dell' opposizione siriana . Questa è una formulazione molto simile a a quella utilizzata dal governo israeliano . Il ministero degli Esteri ha ingiunto ai suoi dipendenti di non rispondere neanche telefonicamente ai membri della Commissione A quanto pare l'avversione israeliano testimonia ciò: quando le diverse agenzie delle Nazioni Unite adottano la Palestina come Stato, Israele rompe i rapporti con loro. Certo, l'ONU è un fronte difficile , a volte , ostile a Israele. Il suo limite è che può agire solo dove gli è permesso. Serve principalmente come arena per le partite giocate dalle grandi potenze e non come un forum per tutti gli stati che hanno bisogno della sua protezione. Tuttavia, il suo principale punto di forza risiede nella sua capacità di poter condannare chi viola le regole del gioco, anche se il colpevole è una grande potenza. Israele dovrebbe ricordare che è stato riconosciuto come Stato grazie all'ONU e la stessa organizzazione ha rifiutato l'equiparazione: sionismo uguale a razzismo . Una commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite non ha bisogno della collaborazione israeliana. Ha gestito molto bene situazioni difficili in Siria,in Iran, in Cina e nello Sri Lanka nonostante l'opposizione di questi governi. Lo sappiamo, ma noi preferiamo
non farci strappare la maschera dal viso. Allegati
Le violenze dei coloni contro la popolazione palestinese continuano ad aumentare, mentre Israele rifiuta di cooperare con una missione di inchiesta sulle colonie dell'agenzia Onu UNCHR (United Nation Council for Human Rights).L'UNCHR ha deciso giovedì scorso, 23 marzo, di organizzare una missione di inchiesta sulle colonie israeliane. La missione ha l'obiettivo di fornire la prima indagine internazionale sull'impatto che gli insediamenti in Cisgiordania, Gerusalemme e Golan hanno sui diritti dei palestinesi. La risoluzione è stata approvata con 36 voti a favore e 10 astenuti. Mentre Spagna e Italia hanno optato per l'astensione, gli Stati Uniti sono stati gli unici a votare contro la risoluzione, uno dei 41 testi votati dal Consiglio nella sua 90esima sessione. Le altre risoluzioni hanno riguardato diverse questioni, tra cui l'estensione dei mandati degli inviati speciali in Iran, nella Repubblica Democratica di Corea e in Birmania. Durante la sessione, il Consiglio ha prestato particolare attenzione alla situazione in Siria e esteso il mandato della Commissione di Inchiesta nel Paese, chiedendo alla Commissione stessa di aggiornare costantemente il rapporto sulle violazioni dei diritti umani dal marzo 2011 ad oggi. Nonostante l'ampio raggio delle questioni discusse dal Consiglio dei Diritti Umani, gli Stati Uniti e Israele hanno criticato l’organo delle Nazioni Unite perché si sarebbe focalizzato in maniera sproporzionata sulle politiche israeliane. Inoltre, sebbene le colonie nei Territori Palestinesi Occupati e nel Golan siano una palese violazione del diritto internazionale, giudicati come atti criminali dalla Quarta Convenzione di Ginevra del 1949 riguardo alla protezione dei civili in tempo di guerra, il consigliere politico Usa Charles O. Blaha ha detto al Consiglio che “è stato inappropriato produrre una risoluzione finale su questioni che possono essere risolte solo attraverso negoziati bilaterali tra Israele e Palestina”. Blaha ha inoltre sottolineato che si è trattato di “una risoluzione unilaterale che avvia un’inchiesta internazionale su Israele”. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rigettato la decisione delle Nazioni Unite, definendo il Consiglio per i Diritti Umani “ipocrita”. Ha poi aggiunto che “questo è un Consiglio che dovrebbe vergognarsi di se stesso. L’UNCHR non ha alcuna connessione con i diritti umani”. Il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ha deciso “di tagliare tutti i rapporti con il Consiglio dell’ONU”. Il ministro ha aggiunto che il Consiglio viene usato come mezzo per decisioni politiche unilaterali invece che per promuovere i diritti umani. Dall’inizio dell’anno, 26 palestinesi sono stati feriti in attacchi da parte dei coloni. Secondo l’OCHA (United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs nei Territori Palestinesi Occupati), la violenza dei coloni israeliani è una costante. Basta, come esempio, guardare alla settimana scorsa, dal 14 al 20 marzo.
OCHA riporta: i coloni hanno aggredito e ferito tre palestinesi nella Città Vecchia di Hebron, nelle aree vicino all’insediamento di Shave Shomoron (Jenin) e a quello di Yitzhar (Nablus). Coloni hanno attaccato pastori palestinesi che stavano facendo pascolare i loro greggi vicino al villaggio di Mikhmas (Gerusalemme) e hanno ucciso una pecora. Inoltre, un gruppo di coloni ha sradicato e tagliato almeno 260 alberi di ulivo appartenenti ai villaggi di Mas-ha (Salfit) e Duma (Nablus). Portando il numero di alberi distrutti dai coloni a oltre 1400, dall’inizio del 2012. Ma la violazione dei diritti umani della popolazione palestinese da parte delle attività colonizzatrici di Israele non si limita alla violenza dei coloni contro persone e proprietà; è parte di una politica sistematica portata avanti da Israele al fine di ridurre la presenza palestinese nelle aree designate all’espansione coloniale in Cisgiordania (Area C) e a Gerusalemme Est. Secondo l’OCHA, nei primi due mesi del 2012 le autorità israeliane hanno demolite 120 strutture appartenenti a palestinesi (76 delle quali a febbraio), comprese 36 abitazioni, Ciò ha provocato il trasferimento forzato di 229 persone, il 60% delle quali bambini, e ha colpito indirettamente altre 450 persone. In media, rispetto al 2011 è cresciuto di oltre il 25% il numero di palestinesi trasferiti forzatamente nei mesi di gennaio e febbraio 2012 e del 125% in più rispetto al 2010. Oltre il 95% dei trasferimenti avvenuti quest’anno si sono verificati in Area C. In almeno sette casi l’esercito israeliano ha distrutto e danneggiato strutture finanziate da donatori internazionali. Circa la metà della popolazione trasferita in Cisgiordania quest’anno è residente nel distretto di Hebron. Gli Stati Uniti continuano ad affermare che “la posizione statunitense in merito alle colonie è chiara e non è cambiata”. “Non accettiamo la legittimazione della politica colonizzatrice israeliana”, ha detto Charles Blaha. Ma Dan Shapiro, ambasciatore USA in Israele ha detto lunedì scorso che comprende la decisione di Israele di tagliare i rapporti con l’UNCHR, a seguito della votazione del Consiglio in merito all’inchiesta sulle colonie.
Tradotto in italiano da Emma Mancini (Alternative Information Center)
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